domenica 6 settembre 2015

Alla (ri)scoperta del cinema action #1: Trappola in alto mare

Spesso, mentre leggo le recensioni cinematografiche dei blogger amici, vengo posto in maniera spietata di fronte alla mia totale ignoranza rispetto ad alcuni generi cinematografici e non solo. Uno di questi è sicuramente l'action. L'ho sempre inteso come una tipologia di cinema a me distante, però mantenendo lo spirito con il quale ho aperto questo blog, ho deciso di mettermi alla prova con l'aiuto di un vero e proprio esperto in materia: James Ford, che ha gentilmente stilato una lista di film da visionare per colmare questa mia lacuna. La lista ovviamente rimarrà segreta ma anticipo che contiene alcuni titoli che ho già avuto modo di vedere in passato ma che necessitano di una rispolverata in quanto li ho quasi completamente rimossi dalla mia memoria. Altri invece sono titoli che considero appetibili, altri ancora probabilmente non li avrei visti neanche sotto tortura. E naturalmente per partire ho scelto proprio una delle pellicole afferenti a quest'ultima categoria.

Il protagonista è proprio lui, Steven Seagal, un mago delle espressioni facciali.


Il buon Steven è Casey Ryback, di professione cuoco ma non per scelta, in quanto tale destino gli è stato inflitto in seguito all'aggressione di un suo superiore. Nessuno conosce la sua vera identità di abile combattente e stratega, nonché ex componente dei Navy Seals, escluso il capitano della nave Uss Missouri sulla quale sono imbarcati. L'intero equipaggio si appresta proprio a festeggiare la cessata attività della corazzata, mezzo di grande importanza storica visto il suo coinvolgimento nei conflitti del Pacifico che videro protagonisti Stati Uniti e Giappone durante la seconda guerra mondiale.
Naturalmente, in quello che potremmo definire il primo principio del cinema action, non fila tutto liscio e un gruppo di musicisti rock, ingaggiati per i festeggiamenti, si riveleranno essere dei terroristi intenzionati a trafugare l'arsenale atomico presente sull'imbarcazione e sferrare un possente attacco nucleare sulle città costiere americane. Se il primo principio non depone a favore dell'originalità della pellicola, ci pensa il secondo principio del cinema action a venire in nostro soccorso: la presenza di un villain. Questo perché il buon Tommy Lee Jones, nella parte del cattivone William Strannix, è perfettamente credibile.
Come potrebbe essere altrimenti con un look del genere?


Inoltre secondo il terzo principio del cinema action, all'eroe serve un braccio destro, se il braccio destro è anche sexy meglio. Nel ruolo di Jordan Tate, miss luglio '89 sulla rivista playboy e autentica eroina per i poveri militari imbarcati per mesi in alto mare, abbiamo Erika Eleniak. Attrice probabilmente già apparsa nei turbolenti sogni di chi seguiva Baywatch negli anni '90. Eccola:


Nella pellicola inoltre, possiamo ammirarla mentre esce nuda da una torta, perché in teoria prima di diventare il braccio destro dell'eroe il suo ruolo era quello della spogliarellista.
QUI per chiarimenti, ma solo per maggiorenni.

La pellicola rispetta anche il quarto principio del cinema action: non mancano scazzottate, sparatorie, esplosioni e accoltellamenti con l'utilizzo di ogni arma di fortuna possibile.


Info di servizio sul film:
Regia: Andrew Davis
Sceneggiatura: J.F. Lawton
Titolo originale: Under Siege
Anno di uscita: 1992


Il mio status dopo la visione: proseguirò fiducioso in questa avventura, anche perché mi tocca ammetterlo, un po' mi sono divertito.

Un giudizio più razionale al film: C+, perfetto per una visione a neuroni spenti anche perché si capisce da subito come andrà a finire, o forse questo è il quinto principio del cinema action?