venerdì 6 febbraio 2015

Still Alice


Scritto e diretto da: Richard Glatzer, Wash Westmoreland
Soggetto:  Omonimo romanzo scritto dalla neuroscienziata Lisa Genova
Cast: Julianne Moore, Kristen Stewart, Kate Bosworth, Alec Baldwin, Hunter Parrish, Shane McRae, Stephen Kunken
Origine: Stati Uniti
Genere: Drammatico
Anno: 2014
Titolo e distribuzione italiana: Still Alice, dal 22 Gennaio.

Trama in breve:
Alice è una affermata professoressa di linguistica, nonché madre di tre splendidi figli e moglie, alla quale viene diagnosticata una forma presenile di Alzheimer che stravolgerà completamente la sua vita.


Deliri Sparsi:
Avevo una paura fottuta di guardare questo film, non è la prima volta che affronto una visione incentrata sulla tematica della malattia, eppure stavolta è come se avessi avuto un blocco. Non sono bastate le recensioni positive lette in giro per la blogsfera, anche se, a dire la verità, alcune non sono state del tutto positive. Dunque mi sono detto: questo è un film che divide, devo assolutamente vederlo. Così ieri sera, dopo aver aggirato l'ostacolo "pericolo depressione post visione", ho avuto il coraggio di premere play.

Il film è interamente incentrato su Alice, il resto del cast brilla di luce riflessa, e la luce emanata dalla protagonista è piuttosto intensa. La vediamo alle prese con una delle malattie più bastarde conosciute, una patologia che ti annulla, elimina tutto ciò che sei, dalla memoria al gusto, passando per la proprietà di linguaggio che man mano si assottiglia fino a diventare pressoché nulla. Lei lotta con tutte le sue forze, appoggiata da una famiglia perfetta, una famiglia che però non può fermare la sua vita per starle dietro, eccetto uno dei componenti che decide di starle accanto anche quanto la situazione si è fatta disperata.
 
La caratteristica più interessante della pellicola è quella di trattare un argomento così spinoso in maniera molto delicata, assistiamo solo alla fase prodromica della malattia e ci viene risparmiato il suo decorso, anche se sul finale intuiamo quanto potrà essere doloroso. 


Cosa rimane di una persona che ha perso quasi completamente le capacità cognitive? 
Rimangono le emozioni, quelle che si possono esprimere non soltanto con le parole ma anche con le espressioni, può bastare anche la lettura di un bel romanzo per riuscire a stanarle.

Se vi aspettate la classica storia strappalacrime o lacrima strappastorie, siete sulla strada sbagliata, l'aver trattato l'argomento in maniera così elegante l'ha reso ai miei occhi quasi curativo, ovviamente le scene forti non mancano ma non sarebbe potuto essere altrimenti.

 













Giudizio: B+  Curativo






 

24 commenti:

  1. Il fatto che non lo reputi un film strappalacrime mi rincuora.
    Significa che, forse, potrei non lasciare sul campo quelle decine di fazzoletti.

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    1. Niente fazzoletti, piuttosto si riflette tantissimo e si rimane impressionati da qualche scena.

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  2. Concordo: per nulla melenso e strappalacrime, e molto onesto.

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  3. Concordo con te e con Ford, come sai. Piaciuto molto.

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    1. E ne sono lieto, ogni tanto c'è qualche film che ci mette d'accordo tutti.

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  4. a me è piaciuto meno...l'Alzheimer purtroppo è ben altro e il film se ne tiene alla larga anche piuttosto furbescamente, secondo me...

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    1. L'Alzheimer nella fase prodromica è questo però, ed è ciò che il film descrivere. Se avesse descritto la fase conclamata ci saremmo lamentati della presunta ricerca della lacrim facile, siamo un po' incontentabili, diciamolo.

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  5. Ma, secondo me, il film se ne tiene a distanza perché è raccontato interamente da Alice. Il suo punto di vista viene a mancare, verso la fine, e non c'è più nessuno che possa raccontarci com'è la sua vita, com'è la malattia. Anche il romanzo finisce allo stesso modo, con la malattia nelle fasi iniziali eppure già tragicamente brutta, e l'autrice è una neuroscienziata. Se avesse voluto raccontare altro, lo avrebbe fatto e avrebbe avuto gli strumenti necessari. Invece - nel film e nel libro - ho apprezzato tanto l'onestà delle scelte.

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  6. I film sulla malattia difficilmente mi lasciano indifferente, fanno venire fuori tutta la mia ipocondria. E questo l'ha fatta venire fuori proprio alla grande. :)

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    1. Io più che l'ipocondria temevo l'effetto tristezza post visione, pericolo scampato per fortuna.

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  7. Ancora mi manca e, onestamente, non è che morissi dalla voglia di vederlo, però da come lo descrivi sembra un film che si discosta dal suo filone (cioè malattia-lacrime-malattia-lacrime-morte) e quindi quasi quasi una possibilità gliela do. Sempre che me ne ricordi... :-)

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    1. Dagliela una possibilità, vedrai che non te ne pentirai.

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  8. Concordo, anche se in maniera meno entusiastica, con quello che hai detto. Ha ni suoi innegabili difetti ma li riscatta con la delicatezza con cui tratta il tema.
    E la Moore è bellissima anche coi segni dell'età che ormai si fanno inevitabili.

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  9. Salvatore mio, io ho la lacrima facile, soprattutto in questo periodo, ma la bravura della Moore mi ha sopraffatto..Stupenda...
    Un film che a me è piaciuto molto e da vedere assolutamente..
    Sento odore di Oscar!
    Bacio mio caro!

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    1. Si è confermata un'ottima attrice, per l'oscar è la favorita.
      Buon inizio di settimana.

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  10. Mi fa piacere ti sia piaciuto, e come te ho apprezzato molto il fatto che non cerchi di strappare lacrime a tradimento, fermandosi quando è il momento.

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  11. Non amo il genere, ma Julianne Moore mi piace moltissimo. Ce l'ho in stallo da settimane, ma prima o poi lo vedrò anch'io. Saluti, Salvatore :)

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    1. Julianne è bravissima anche stavolta, affrettati a vederlo.
      Saluti. :)

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  12. film bellissimo e molto toccante, con una straordinaria se non magistrale Julianne Moore, oscar meritatissimi, complimenti per il blog, se vuoi fare un giro dalle mie parti ecco il mio posticino preferito lafabricadeisogni.blogspot.it

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    1. Ciao, grazie per essere passata. Il film, come si può leggere, è piaciuto tantissimo anche a me.
      Ovviamente mi sono già iscritto al tuo blog. :D

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